lunedì 7 gennaio 2013


E’ interessante notare come il comportamento umano differisca in due circostanze per molti versi simili. Se ci rechiamo da turisti in un posto nuovo, tra le prime curiosità c’è conoscere il passato di quei luoghi: quale buona guida turistica non esordirebbe con i “cenni storici”?! Al contrario, se ci trasferiamo a vivere in un paese nuovo, indifferentemente se sia lontano o vicino a quello di provenienza, ci interessa solo il presente di quel luogo: le bellezze naturalistiche, i servizi che ci offre, le occasioni di incontro e di svago e che magari, i nuovi vicini di casa siano almeno un po’ simpatici. La curiosità su che cosa è accaduto in quei luoghi prima del nostro arrivo fa capolino solo col passare del tempo.

Ad un tratto, inaspettatamente, notiamo un antico e bellissimo palazzo; il nome insolito di una via mai sentito prima, che onora un personaggio storico del luogo; ci incuriosiamo il giorno della festa del paese per le sue tradizioni quasi perdute; ascoltiamo un proverbio in dialetto: saggezza antica e sempre nuova.

E allora incontriamo il passato di questi luoghi: a volte sono stati protagonisti della Storia ufficiale, altre solo comparse, ma tutti hanno una loro storia unica ed irripetibile:non una storia di eventi, di guerre, di personaggi, ma una storia umana!

 

Della nostra bella Vermezzo vogliamo raccontare questa bella storia umana:

storie di vita contadina, storie di artigiani preziosi e infaticabili, storie di amori e di amicizie durate più di un intera vita. La Storia, quella ufficiale, quella con la S maiuscola e la storia locale scritta negli annali e già diversamente narrata, fanno talvolta capolino nei nostri racconti, ma non tra le parole morte dei giornali o degli archivi, ma nei volti vivi, negli occhi accesi, nelle voci rotte dalla nostalgia delle persone che l’hanno vissuta.

E questa storia la vogliamo raccontare ai tanti nuovi vermezzesi: quasi 2000 persone arrivate ad abitare a Vermezzo in questo ultimo decennio. Una storia che è preziosa eredità da cui partire per piantare le radici in un posto nuovo e continuare a costruirne la storia…umana.

1 commento:

  1. sarà bello conoscere le storie della Ernestina, Jolanda, Lidia,Teresina, Zita, del Bernardo e del Balzarott! E tanti altri sono da ascoltare e conoscere, perchè chi non ha memoria non ha futuro

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